Biometano da rifiuti: l’invasione continua. Proposta a Taglio di Po

Non basta l'impianto di Ariano nel Polesine per trattare i rifiuti provenineti dalla zootecnica con allevamenti intensivi. Nuova richiesta di autorizzazione nel Comune guidato da Layla Marangoni

ROVIGO – Fabio Bellettato, Presidente di Italia Nostra sezione di Rovigo, chiede notizie al sindaco Layla Marangoni sulla possibilità dell’insediamento di un impianto di biometano nel territorio del Comune di Taglio di Po. Chiede anche quale sia il parere espresso proprio dal primo cittadino e dalla sua giunta in merito a questa proposta di impianto che si andrà ad insediare nel territorio. “Sarebbe importante che i cittadini fossero informati sui benefici e sugli effetti dannosi che questo tipo di impianto produrrà nel territorio tagliolese” afferma Bellettato.

Dopo l’inaugurazione festosa dell’impianto per la produzione di biometano ad Ariano nel Polesine (LEGGI ARTICOLO), “con l’approvazione di alcune associazioni tra cui Legambiente e Coldiretti, e dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Luisa Beltrame, ma non di buona parte dei cittadini, perché non coinvolti direttamente in questo progetto anche se come abitanti del territorio comunale sono le vittime di emissioni inquinanti, odori, traffico e disagi svariati senza beneficio alcuno, FemoGas raddoppia con la proposta di un nuovo investimento a Taglio di Po, i suoi insediamenti per la produzione di biometano, ad una manciata di chilometri con un impianto sempre alimentato prevalentemente a pollina” riferisce il presidente Bellettato di Italia Nostra.

“Il territorio – afferma Vanni Destro, coordinatore della rete dei comitati e socio di Italia Nostra – è una miniera di cacca di pollo et similia per effetto dei numerosi allevamenti intensivi gestiti spesso come mostrato nel film documentario Food for profit di Giulia Innocenzi, senza alcun rispetto per gli animali allevati, quindi la base ideale per impianti che non producono quantità rilevanti di energia, ma risolvono il problema dello smaltimento dei reflui zootecnici altrimenti assoggettati alla direttiva nitrati che vincola gli allevatori a spargere nei campi quantitativi contingentati di pollina per il forte rischio di inquinamento delle falde acquifere e fanno convergere sostanziosi incentivi dal PNRR nei conti di chi gestisce gli impianti.

Ai cittadini, come dicevamo, solo i danni e nessun coinvolgimento non diciamo a livello decisionale, come sarebbe doveroso, ma neppure a livello informativo” rimarca Destro.

Il sindaco Layla Marangoni durante l’incontro pubblico sul “biometano fatto bene” organizzato recentemente ad Adria da Legambiente ha chiesto ai tecnici relatori presenti la disponibilità ad incontrare i tagliolesi per fornire chiarimenti sull’impianto ed Italia Nostra, critica verso questo tipo di impianti, ha chiesto di far parte dell’incontro raccogliendo la disponibilità della sindaca.

“Pare, informazioni ufficiose, nulla è davvero alla luce del sole in queste procedure di approvazione, che la conferenza dei servizi decisoria fatta in Regione relativa all’impianto di Taglio di Po sia stata il 15 maggio, sarà l’ennesimo impianto realizzato tenendo i cittadini all’oscuro tutto?

Italia Nostra manifesta la propria contrarietà alla finta transizione ecologica e dice no al biometano e agli allevamenti intensivi” conclude il presidente Bellettato.

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